Comunicato della Funzione Pubblica CGIL di Lucca sulla difficile situazione del reparto Cardiologia dell’ ospedale di Castelnuovo Garfagnana

Comunicato della Funzione Pubblica CGIL di Lucca sulla difficile situazione del reparto Cardiologia dell’ ospedale di Castelnuovo Garfagnana

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CARDIOLOGIA CASTELNUOVO GARFAGNANA
Negli ultimi anni abbiamo subito
tagli
sul
personale, mancanza di assunzioni , assenza
di una adeguata programmazione sanitaria che ha determinato una riduzione sensibile
della quantita’ della risposta assistenziale pubblica . Oggi che l’azienda asserisce
di
avere
assunto centinaia di professionisti ed ha aumentato il numero dei dipendenti
rispetto alla dotazione organica pre covid , ci troviamo purtroppo per quanto riguarda
il servizio di cardiologia alla presenza di una elevata criticita’ .
Nel presidio ospedaliero di Castelnuovo Garfagnana si colloca l’emergenza sanitaria
dovuta alla carenza di personale venutasi a creare. Attualmente nel presidio,
all’interno del reparto di Cardiologia, sono impiegati solamente tre cardiologi a fronte
degli otto previsti . La riduzione del personale, che è passato dalle otto unità presenti
nell’ agosto us alle tre attuali, è avvenuto in modo graduale senza che l’ azienda
mettesse in campo misure efficaci al fine di ripristinarne la precedente composizione.
La mancanza di una programmazione sanitaria ha causato la grave situazione
attualmente in essere . In una fase di forte criticità si
assiste
ad una risposta aziendale
confusa ed improduttiva. Si è provveduto ,tramite emissione di ordini di servizio, a
distogliere personale dai reparti di cardiologia di tutti i presidi ospedalieri dell’ATNO
( Lucca, Massa, Pontedera, Livorno) , anch’essi per altro in carenza di personale e con
compiti assistenziali anche nei reparti COVID, e ad inviarlo ad espletare turni di
servizio c/o il presidio di Castelnuovo.
A questo proposito vogliamo ribadire che lo strumento dell’ ordine di servizio non puo’,
per sua natura, essere strumento di programmazione di attività assistenziale che non
sia realmente emergenziale e non mera conseguenza di una assenza di
programmazione sanitaria .
La decisione intrapresa dall’azienda, per noi erronea, produrrà necessariamente, da un
lato, una sensibile
riduzione delle prestazioni sanitarie nei presidi dai quali i
cardiologi verranno distolti (ripetiamo già in crisi per carenza di personale e aggravata
dall’ attuale crisi pandemica che ha coinvolto tutto il personale sanitario chiamato ad
apportare il proprio contributo) e dall’ altro , essendo l’organizzazione assistenziale
organizzata , per volontà dell’ Azienda, in guardie ( non inserite in un contesto di
continuità assistenziale e percorsi assistenziali specifici), potrà produrre solo risposte
emergenziali .
Tutto ciò orienterà sempre di piu’ il cittadino verso scelte di tipo privatistico, nelle quali
cercare risposte alla propria domanda di salute .
La logica con la quale ,da parte dell’ azienda, si è scelto di rispondere ad una
condizione già nota da tempo, costringe i medici a tempi di percorrenza superiori alle
tre ore (andata e ritorno) per raggiungere il posto di guardia assegnato, impone
guardie multidisciplinari (internistiche ,chirurgiche oltre che cardiologiche) senza
preoccuparsi sia delle conseguenze clinico assistenziali che potrebbero ricadere sul
paziente e di quelle medico legali cui i medici verranno esposti a seguito di tale
decisione, trovandosi ad operare in un contesto non conosciuto e senza adeguato
inserimento.
Chiediamo quindi :

1)
l’immediata assunzione a tempo indeterminato del personale medico volto a
coprire le carenze di organico .
2)
La messa in atto di una programmazione sanitaria adeguata in grado di rispondere
in termini qualitativi ai bisogni di salute dei territori

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