Dimezzati gli OSS di terapia intensiva al San Luca, la FP Cgil non ci sta

Dimezzati gli OSS di terapia intensiva al San Luca, la FP Cgil non ci sta

Alle 14.30 dello scorso 30 ottobre, a ridosso del ponte del primo novembre, il personale della terapia intensiva dell’ospedale San Luca è stato improvvisamente avvisato dell’ennesima riorganizzazione di reparto da parte dell’azienda. Nello specifico è stato dimezzato il personale Oss del reparto di rianimazione, portandolo da 6 a 3 unità, e ne è stato rivisto l’orario.

Da lunedì 4 Novembre, infatti, gli Oss rimasti in forza al reparto hanno coperto i turni dalle 7 alle 13 e dalle 13 alle 19. Dalle 19 alle 7 del giorno seguente, invece, l’azienda chiede che l’assistenza ai degenti, per quanto riguarda la figura dell’Oss, venga garantita dal collega di turno in terapia subintensiva. Che però ha già in carico il suo reparto, trovandosi così con un rapporto di un operatore ogni 28 pazienti (12 di terapia intensiva e 16 in subintensiva).

Non possiamo nemmeno chiedere agli infermieri di farsi carico di ulteriori compiti che innanzitutto non appartengono alla loro figura professionale, ma, soprattutto, ruberebbero tempo assistenziale prezioso per una tipologia di paziente particolarmente delicata.

E se dalla direzione si sottolinea che la continuità assistenziale è garantita nell’orario diurno, quando l’Oss aiuta anche nella gestione delle visite dei familiari, ci si dimentica (o si fa finta di dimenticare?) che da qualche mese la Terapia Intensiva di Lucca ha aderito ad un progetto che prevede l’apertura del reparto ai parenti dei degenti per 12 ore, dalle 12 alle 24. Un progetto assai complesso, che prevede un’attenzione ancora maggiore, ma più difficile garantire dalle ore 19 in poi.

La figura dell’Oss turnista in Rianimazione, introdotta all’apertura dell’ospedale San Luca, è stata utile in questi anni, oltre che nell’assistenza di base ai degenti e nel supporto agli infermieri e a tutta l’equipe, ad assicurare una efficace lotta alle infezioni ospedaliere, con la tempestiva sanificazione e sanitizzazione dell’unità del paziente, della strumentistica e degli elettromedicali. Di giorno come di notte, in un reparto che per definizione vive di urgenze non programmabili in orario d’ufficio.

L’azienda giustifica l’adozione del contingente minimo del personale confrontandosi con gli altri presidi della Toscana Nord Ovest, dove l’Oss turnista in rianimazione non è contemplato.

Ciò che come Funzione Pubblica Cgil ci chiediamo è quindi se l’imperativo per la sanità debba sempre essere quello di livellare verso il basso. Non sarebbe possibile, per una volta che viene individuato un sistema funzionante e virtuoso, farci capofila, tracciare una rotta d’eccellenza per il benessere dei pazienti e lavorare affinché siano gli altri presidi a prenderla come esempio?

Questi sono gli interrogativi che porteremo al tavolo aziendale di zona in programma per mercoledì 13 novembre, impegnandoci affinché l’azienda capisca la convenienza di rivedere questa riorganizzazione.

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