Il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si mobilita: scioperi e presidi in vista

Il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si mobilita: scioperi e presidi in vista

Il personale degli Ispettorati del lavoro (INL) è in mobilitazione da lunedì 21 febbraio, in adesione allo stato di agitazione sindacale nazionale proclamato da tutte le organizzazioni sindacali. La protesta rientra nell’ambito della proclamazione dello sciopero per il 18 marzo. Ogni mattina, dal 21 al 25 febbraio, si sono svolte assemblee in tutti gli uffici dell’INL in preparazione dello sciopero del 18 marzo. E’ bene precisare che si tratta del primo sciopero dell’Ispettorato del Lavoro. Venerdì 4 marzo i dipendenti dell’ITL di Lucca saranno in presidio di fronte alla stessa ITL di Lucca in Via Gramsci per presentare le ragioni della protesta e dello sciopero. Le ragioni dello sciopero
• I dipendenti statali saranno interessati prossimamente dall’erogazione di una somma, secondo la qualifica, per la perequazione delle indennità di amministrazione, impiegando fondi inclusi nella Legge di Bilancio del 2020. Di fatto però il beneficio verrà riconosciuto esclusivamente ai dipendenti dei ministeri escludendo il personale in forza all’Ispettorato Nazionale del Lavoro e Anpal. I dipendenti delle due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro – INL e Anpal - non riceveranno gli aumenti previsti dalla bozza del Dpcm e prevista per gli altri lavoratori che applicano il CCNL Funzioni Centrali. Pretendiamo di ricevere importi a partire da quanto previsto per i colleghi del Ministero del Lavoro.
• Il mancato riconoscimento dell’armonizzazione dell’indennità di amministrazione non è l’unico motivo alla base della protesta dei sindacati ma vi è anche la storica carenza di personale. Si chiedono adeguate assunzioni allo svolgimento delle numerose competenze dell’Ispettorato del Lavoro.
“L’INL, al livello nazionale, soffre di una carenza di personale e di risorse ormai strutturale. Nell’ultimo periodo i pensionamenti sono infatti decuplicati in ragione dell’età media del personale, soprattutto del personale amministrativo. In particolare il numero esiguo degli impiegati/funzionari amministrativi ha portato al paradosso per cui molti Ispettori del Lavoro sono stati distratti dai compiti per legge loro affidati e sono adibiti a svolgere funzioni prettamente amministrative. Gli stessi funzionari amministrativi, che sono in numero assolutamente insufficiente in rapporto alle esigenze del territorio ed ai numerosi e preziosi servizi erogati, vengono sottoposti a carichi di lavoro insopportabili.
Solo un esempio: a Lucca ci sono 19 ispettori (di cui alcuni adibiti a svolgere funzioni prettamente amministrative) e 12 amministrativi (di cui due prossimi al pensionamento). Ancora più grave la situazione a Carrara dove ci sono 3 amministrativi (di cui uno prossimo al pensionamento) e 9 ispettori.
E’ una grave ingiustizia alla quale chiediamo che il governo ponga immediatamente rimedio, anche perché questa è solo l’ultima di una lunga serie di problematiche dell’INL, ente nato nel 2017 a costo zero - cioè senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica- e per il quale tutte le OOSS da sempre rivendicano la messa in campo di risorse e assunzioni. Mai come oggi occorre investire sul personale dell’Ispettorato del Lavoro, in termini di assunzioni, potenziamento dei mezzi e giusti riconoscimenti economici. Gli stessi compiti, ampliati, messi dal legislatore in capo all’Ispettorato Nazionale del Lavoro per essere eseguiti al meglio, necessitano di investimenti certi e significativi”.
Gli ultimi due anni sono stati disastrosi, ma nonostante la pandemia nessun dipendente dell’INL si è mai tirato indietro. Il personale in smart working è stato costretto a utilizzare dispositivi e altra strumentazione personale (telefoni, stampanti connessione di rete) Per questo rivendichiamo quanto ci spetta economicamente, come tutti i lavoratori dei ministeri ed il riconoscimento del valore del nostro lavoro. Il tempo oramai è scaduto e non bastano chiacchiere e promesse. Si sbandierano le assunzioni in corso (ma sono pochissime rispetto al fabbisogno e all'organico di altri enti) e comunque non sono ancora state realizzate, nessuna risorsa dal PNRR per combattere il lavoro nero benché sia un obiettivo strategico, peraltro perseguibile solo con nuove assunzioni.
Questa situazione sta provocando, nuovamente, un arretramento dello Stato di fronte al grande problema del lavoro irregolare, dell’evasione contributiva, del caporalato e della salute sui luoghi di lavoro. Tutto questo nell’immobilismo e nell’indifferenza più totale della politica, che da anni disattende queste problematiche.

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