Strage di Viareggio: prescrizione per omicidio colposo, rinvio a giudizio per disastro ferroviario

Strage di Viareggio: prescrizione per omicidio colposo, rinvio a giudizio per disastro ferroviario

SENTENZA CASSAZIONE STRAGE DI VIAREGGIO/Comunicato stampa CGIL LUCCA 

 

Grave tappa nella vicenda della strage di Viareggio del 29 giugno 2009. La corte di Cassazione ha stabilito che non sussista l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, facendo così cadere per prescrizione tutte le condanne per l’omicidio colposo delle 32 vittime della tragedia, comminate in prima istanza dal Tribunale di Lucca e confermate dalla Corte d’Appello di Firenze. In questo modo vengono anche escluse dal processo le associazioni sindacali, e non solo, costituitesi parti civili nella vicenda per la violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro, violazioni che secondo le corti di Lucca e Firenze avrebbero concorso a determinato il disastro. 

Sono state poi annullate con rinvio alla Corte di Appello le condanne pronunciate nei confronti degli ex amministratori di Ferrovie dello Stato e Rfi per verificarne i profili di colpa. Sarà dunque necessario un quarto processo, in cui verranno rivalutati i fatti e le pene per i vertici delle Ferrovie. 

“Come CGIL siamo indignati. La prima reazione è di dolore e di rabbia. Questa tragedia ha portato via tante vite ed ha colpito tutti noi. Dopo tutto quello che hanno passato i parenti delle vittime e la città di Viareggio, dopo anni di battaglie legali e dopo due sentenze che avevano accertato le responsabilità di questo disastro, questo verdetto suscita solo vergogna!” ha dichiarato il Segretario della CGIL provinciale di Lucca Rossano Rossi. 

“La seconda reazione è lo sconcerto, e riguarda anche il mancato riconoscimento dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, nonostante sia stato appurato che le condizioni del treno merci non fossero idonee. Che ci riporta indietro di anni dal punto di vista della regolamentazione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Questa sentenza rappresenta un precedente pericoloso e pesa come un macigno sulla strada ancora assai lunga e complicata verso la sicurezza sul lavoro, ed oltre che per i parenti delle vittime è una grave offesa anche per noi e per tutti i lavoratori.” 

Conclude Rossano Rossi dicendo: “La CGIL comunque non interromperà la sua lotta per un lavoro dignitoso e sicuro, e aspettiamo di avere le motivazioni della sentenza, ma stiamo anche valutando uno sciopero generale.” 

Condividi questo articolo