Sciopero Globale per il Clima – People Not Profit

Sciopero Globale per il Clima – People Not Profit

Centinaia di ragazzi si sono riuniti questa mattina in Piazzale Verdi in occasione dello sciopero globale per il clima organizzato da Fridays For Future. Studenti liceali e universitari, ma anche simpatizzanti e rappresentanti delle associazioni sindacali ed ambientaliste, uniti dallo slogan “People not Profit”, hanno preso parte al vivace corteo tra cori e cartelloni irriverenti. Questo ha sfilato in centro storico fino a raggiungere Piazza San Michele, per poi dirigersi verso il Real Collegio, dove ha proseguito il suo cammino sopra alle mura fino al Caffè delle Mura, per poi scendere in direzione Piazza Napoleone, luogo del presidio che ha concluso la dimostrazione.
Al centro della protesta un sistema di sviluppo insostenibile per il pianeta e i provvedimenti adottati dai vari governi, tra cui quello italiano, per il contrasto al cambiamento climatico, ritenuti non solo insufficienti, anche rispetto a quanto previsto dalla già deludente COP 26 dello scorso novembre, ma anche iniqui nel loro impatto sociale. A subirli maggiormente, tanto sul piano dell’aumento del caro energia e relativo caro prezzi che su quello della sicurezza lavorativa, in particolare per quanto riguarda i lavoratori delle aziende più eco impattanti, ma soprattutto riguardo alla sussistenza stessa sono infatti le classi meno agiate.
Durante il presidio finale davanti al Palazzo Ducale si è svolta una serie di interventi da parte di rappresentanti delle associazioni ambientaliste, studentesche, della Cgil e del collettivo di fabbrica ex GKN, inaugurati dal rappresentante di Fridays For Future Lucca, Giorgio De Girolamo. Nel suo discorso non è mancato un passaggio sulla guerra in Ucraina, vicina alle istanze della manifestazione sotto due punti di vista. Il primo umanitario, con un pensiero alle vittime di questa guerra e al fatto che solo con la pace e con una collaborazione internazionale efficiente sia possibile contrastare il cambiamento climatico. Il secondo sulle politiche per la risoluzione della crisi energetica che si prospetta con il tentativo di sganciarsi dalla dipendenza dal gas russo. Dalla riapertura delle centrali a carbone alla rinegoziazione degli accordi con altri paesi fornitori di combustibili fossili, passando per l’incremento dell’estrazione sul territorio nazionale, non sembra che si stia tenendo conto di soluzioni sul lungo termine, che richiedono obbligatoriamente il passaggio alle energie rinnovabili.
La parola è passata poi a Rossano Rossi, Segretario Generale della Cgil della Provincia di Lucca, la quale ha colto l’occasione per rafforzare il legame con i ragazzi di FFF, con cui la Cgil di Lucca ha intrapreso ormai da anni una lotta comune per una transizione ecologica dall’impatto lavorativo e sociale positivo. Rossi ha ribadito il messaggio di pace e la critica alle politiche energetiche del governo, ma anche al modello di sviluppo odierno, responsabile tanto della crisi ambientale quanto di quella sociale. Sarebbero quindi da ripensare i modelli di produzione (cosa, come, quanto...), di consumo e di lavoro, in modo che possano essere adeguati alle esigenze del pianeta e del suo ecosistema in crisi.

Nel pomeriggio anche a Viareggio, in Piazza Mazzini, si è svolta una manifestazione analoga.

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