Sciopero metalmeccanici: FIOM,FIM e UILM di Lucca per il rilancio industriale, l’occupazione e la transizione sostenibile !

Sciopero metalmeccanici: FIOM,FIM e UILM di Lucca per il rilancio industriale, l’occupazione e la transizione sostenibile !

 

 

SCIOPERO DEI METALMECCANICI

 

PER IL RILANCIO INDUSTRIALE, L’OCCUPAZIONE, GLI INVESTIMENTI, PER LA TRANSIZIONE SOSTENIBILE, PER RISOLVERE LE CRISI APERTE

 

Come nel resto d’Italia, anche i metalmeccanici della Lucchesia scioperano oggi. Molti sono i punti del documento di Fim, Fiom e Uilm nazionali che trovano riscontro sul nostro territorio, che anche non vivendo crisi straordinarie, soffre comunque di problemi che perdurano nel tempo e che accomunano lavoratori ed imprese di settori strategici per la sopravvivenza dell’industria.

Tra questi il settore della metallurgia, che vede in KME di fornaci di Barga un’impresa di valore internazionale nella produzione di laminati in rame, utilizzati in larga parte nell’ambito della componentistica e dell’automotive. Settori che da anni, come KME, vivono profonde ristrutturazioni causate dalle aggregazioni dei marchi dei produttori, e dalla relativa concentrazione della produzione di automobili in Paesi europei diversi dall’Italia. A questo si somma la transizione verso l’auto elettrica, che potrebbe comportare la riduzione della componente rame nel fabbisogno produttivo. Dobbiamo quindi tenere occhi e orecchie ben aperti se, come ci è stato rappresentato poche settimane fa, proseguirà l’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche nei prossimi mesi.

Al tempo stesso la mancanza, ormai da anni, di politiche di sviluppo e di indirizzo da parte di chi ci governa, ma anche le idee e i progetti per utilizzare i fondi del PNRR per garantire opportunità di sviluppo e/o rilancio delle industrie e dei settori strategici per il Paese, richiedono un confronto con le parti sociali che stenta ad essere avviato, mentre le crisi aziendali e i relativi tavoli restano aperti senza soluzione per decine di migliaia di lavoratori coinvolti.

Sempre a livello locale, non possiamo non rappresentare le problematiche del settore della cantieristica da diporto della Versilia, dove, di fronte a una crescita esponenziale del settore, le velleità e il protagonismo dell’amministrazione locale stanno di fatto bloccando lo sviluppo della portualità e dell’occupazione, quando la necessità sarebbe invece quella di garantire i diritti per i lavoratori dei fin troppi appalti, nell’assenza di controlli fattivi su sicurezza e rispetto dei contratti di lavoro.

Segna poi il punto il problema degli appalti pubblici, dove si attuano, contrariamente alle previsioni di legge e della clausola sociale prevista dai contratti, azioni di coercizione affinché i lavoratori firmino, pena mancata riassunzione da parte del subentrante al cambio di appalto. L’ultimo caso è quello dell’ospedale Versilia, dove per una commessa di 123 milioni, è in essere un contenzioso arrivato fino all’unità di crisi della Regione Toscana. Gli aggiudicatari non intendono infatti riassumere tutto il personale, trasferendolo in altre sedi, e nemmeno con le stesse condizioni retributive. In questo contesto, in cui rivendichiamo il rispetto della legge e del contratto, l’atteggiamento della Asl risulta incomprensibile.

Ci sono quindi molti punti su cui riflettere anche nel nostro Territorio, per cui abbiamo voluto chiedere l’interessamento delle autorità, al fine di tramettere al Governo le istanze dei metalmeccanici.

 

 

 

 

 

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