22 Mag Cgil e Sunia rinnovano la convenzione per la collaborazione delle due organizzazioni
Dopo il rinnovo del patto federativo territoriale tra Cgil Toscana e Sunia Toscana del 5 luglio 2021, anche Cgil e Sunia della provincia di Lucca hanno rinnovato la convenzione tra le due sigle sindacali. La Cgil riconosce quindi il Sunia come l’organizzazione che nel sistema confederale si occupa del settore abitativo.
Rinnovata dunque la comunione di intenti nella tutela dei diritti degli inquilini, in quanto i vari aspetti dell’emergenza abitativa, acuita dalla crisi finanziaria, dalla pandemia, dal costante aumento dei flussi turistici e dal taglio ai contributi per gli affitti e per la morosità incolpevole da parte del governo, rappresentano questioni di primaria importanza.
È quindi fondamentale rafforzare la tutela del diritto all’abitare, in quanto elemento essenziale per mantenere il livello di qualità della vita dei cittadini. Un diritto sempre più messo in discussione dall’aumento delle diseguaglianze economiche e dalla perdita del potere di acquisto da parte di lavoratori e pensionati.
Le due organizzazioni si impegnano quindi nel costante confronto, scambio di informazioni e condivisione degli interventi da mettere in atto per promuovere soluzioni a questi problemi. La collaborazione si concretizzerà quindi con tavoli di confronto e contrattazione con gli enti territoriali addetti alle questioni abitative, promozione di iniziative comuni, ma anche con l’integrazione dei servizi offerti.
“L’organizzazione dei settori dell’edilizia e delle locazioni non possono più essere lasciati unicamente al mercato, il cui andamento risente dell’aumento degli affitti brevi di tipo turistico – afferma Fabrizio Simonetti, Segretario Generale della Cgil Lucca – Si è così creata una carenza di alloggi disponibili per l’affitto, che ha a sua volta generato gravi disproporzioni. Infatti, da un lato abbiamo numerose persone che non riescono a trovare un alloggio, dall’altro invece persone con più immobili di proprietà che ne lasciano diversi inutilizzati. È ormai necessario un intervento da parte delle istituzioni politiche.”
“I due problemi principali, anche nella nostra provincia, dal punto di vista abitativo sono appunto il proliferare di affitti brevi e affitti transitori applicati impropriamente e quello dei numerosi immobili inutilizzati, che nella provincia di Lucca sono il 28,6% – conferma Stefano Cristiano, Segretario Generale del Sunia della provincia di Lucca – Molti, per esempio, non sanno che per applicare un contratto di affitto transitorio servono particolari requisiti. In mancanza di questi, se gli affittuari si rivolgessero al Sunia, sarebbe possibile trasformare questi contratti in affitti da 4 anni più 4 anni. Serve un intervento politico per promuovere gli affitti stabili rispetto a quelli brevi, che attualmente sono decisamente più redditizi. C’è bisogno di intervenire sia sul piano fiscale, rendendo più remunerativi gli affitti stabili, sia su quello normativo, aumentando le tutele nei confronti del proprietario per ridurre i rischi comportati dall’affittare ad un inquilino che poi si rivela inaffidabile. A tutti questi problemi dobbiamo poi aggiungere che nella Provincia di Lucca più di 5.000 famiglie investono più del 50% del proprio reddito nell’affitto”
Come Cgil Toscana e Sunia Toscana – hanno dichiarato congiuntamente Gessica Beneforti, Segretaria della Cgil Toscana, e Laura Grandi, Segretaria del Sunia Toscana – recentemente ci siamo adoperati per portare la questione abitativa nella discussione del consiglio regionale. Abbiamo così chiesto che venga effettuato un intervento integrato, modificando sia il testo unico sul turismo che sulla legge di pianificazione urbanistica, sia per risolvere i principali problemi a livello abitativo che per promuovere delle nuove politiche abitative. Ci troviamo infatti di fronte ad un’impennata non solo dei costi del mercato degli affitti, ma anche di quelli delle compravendite immobiliari. E questo, parallelamente all’aumento dei flussi turistici, interessa ormai tutta la Toscana, non solo le principali città d’arte. Tra le nostre proposte vi è anche la possibilità per ciascun comune di poter regolare il numero massimo di affitti brevi sul proprio territorio. Ad esempio, la provincia di Lucca è la seconda in Toscana per il numero di affitti brevi offerti sulla piattaforma Airbnb, con oltre 9.000 alloggi.”