Ires Cgil della Toscana : ” Crolla il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti. “

Ires Cgil della Toscana : ” Crolla il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti. “

Pubblichiamo una sintesi dello studio dell’Ires Cgil deToscana sugli effetti dell’inflazione sulle tasche dei lavoratori e dei pensionati della nostra regione.
Le considerazioni di Dalida Angelini, segretaria regionale della CGIL e di Gianfranco Francese, presidente dell’Ires.

Crollo del potere d’acquisto per i lavoratori dipendenti (1.870 euro annui in media, gli edili i più penalizzati), boom dei costi per l’energia (+1.560 euro annui), per i beni alimentari (paniere mensile aumentato +52 euro) e il credito (+218 euro rata media mensile mutui): Ires presenta lo studio sull’impatto dell’inflazione sulle tasche dei cittadini toscani.
Il presidente Gianfranco Francese: “I più colpiti ceto medio e le famiglie e basso reddito”. Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana): “Si rischia una situazione socialmente insostenibile, serve intervenire subito: sabato 8 ottobre saremo a Roma a manifestare, la politica ascolti il lavoro”. Luca D’Onofrio (Federconsumatori Toscana): “Rischiamo l’acuirsi del conflitto sociale”

LE SLIDES

Crollo del potere d’acquisto per 1,2 milioni di lavoratori dipendenti (in media di 1.870 euro annui, i più colpiti sono gli edili); incremento dei costi energetici per le famiglie pari al 116% (in termini assoluti pari a +1.560 euro annui); +10% del costo dei beni alimentari (paniere mensile aumentato di 52 euro); aumento pari a 218 euro della rata media mensile dei mutui. Sono gli effetti sui cittadini toscani dell’impatto dell’inflazione (che potrebbe salire ulteriormente fino al 9,2% a fine anno), secondo le stime realizzate da Ires Toscana (col ricercatore Roberto Errico), il centro studio della Cgil Toscana. Lo studio è stato presentato oggi presso la sede di Cgil Toscana a Firenze.

“Dai beni alimentari al credito: c’è un’inflazione asimmetrica che colpisce il ceto medio e le famiglie e basso reddito – dice Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana –. Ires Toscana e Cgil Toscana, prima ad aprile e poi a luglio 2022 avevano evidenziato l’effetto asimmetrico di questa inedita tipologia di iperinflazione importata. L’inflazione colpisce quasi tutti i beni di consumo; tuttavia, sono i beni di prima necessità per antonomasia, ovvero bollette dell’energia e generi alimentari a crescere in misura nettamente superiore all’inflazione complessiva. Ciò comporta una inflazione percepita da parte delle famiglie a basso reddito nettamente superiore rispetto alla media. Lo stesso ceto medio vive una situazione di difficoltà, con una perdita di potere d’acquisto tale da presagire un ulteriore veloce declino delle capacità di spesa. Per i redditi medi, la sciagurata scelta della banca Centrale Europea d’innalzare proprio in una congiuntura di questo tipo i tassi d’interesse di riferimento, comporta anche un incremento superiore ai 210 euro del costo del credito per acquisto di immobile prima casa ed un più generale incremento dei costi di accesso al credito”.

“Stiamo rischiando di trovarci in una situazione socialmente insostenibile, occorre che la politica intervenga subito – spiega la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini –. Sabato 8 ottobre, a un anno dall’assalto squadrista alla nostra sede nazionale, manifesteremo a Roma in piazza del Popolo il pomeriggio per chiedere all’Italia e all’Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale. Rilanciamo al prossimo Governo il nostro decalogo di proposte, tra cui: l’aumento di stipendi e pensioni; l’introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; il superamento della precarietà; una vera riforma del fisco; garantire e migliorare una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza; un tetto alle bollette; un piano per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili; la sicurezza nei luoghi di lavoro, e qui non posso che annunciare la partecipazione di Cgil Toscana alla manifestazione domani in piazza Sant’Ambrogio a Firenze per lo sciopero dei rider, dopo la morte sul lavoro di sabato scorso, un’altra inaccettabile vittima di un sistema che va modificato perché le persone devono venire prima del profitto”.

Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana, constata che “ormai i rincari costano ai cittadini più di uno stipendio, rischiamo l’acuirsi di un conflitto sociale che sta montando, la situazione è complicata, il Governo ha il compito di rimettere liquidità in tasca ai cittadini e con l’autorità dell’energia occorre intervenire sull’aumento delle bollette”.

SALARI

Stante un tasso d’inflazione regionale acquisito stimato all’8,7% a settembre, per i circa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti della Toscana siamo già di fronte ad una perdita di potere d’acquisto pari a 2,154 miliardi di euro, equivalenti a 1.870 euro medi per un lavoratore dipendente a tempo pieno nella Regione. Nel dettaglio per macrosettori, l’inflazione determina un crollo del potere d’acquisto pari a 1.277 euro per un lavoratore agricolo full-time, tra 1.800 e 1.900 nelle costruzioni e nei servizi e oltre 2.100 euro per le figure a tempo pieno impiegate nel settore dell’industria in senso stretto. In assenza di una inversione di tendenza, è plausibile prevedere un’ulteriore crescita dell’inflazione a fine anno sino al 9,2%. In tal caso, la perdita potenziale di potere d’acquisto per un lavoratore toscano dipendente a tempo pieno potrebbe superare agilmente quota 2.000 euro netti, per una perdita complessiva di potere d’acquisto del lavoro dipendente in Regione pari a 2,347 miliardi di euro.
Tabella 1 – Perdita di potere d’acquisto per figura a tempo pieno- 2022 su dato settembre 2022
Lavoratore dipendente nell’agricoltura, silvicoltura e pesca -1.277 €
Lavoratore dipendente nell’industria in senso stretto -2.116 €
Lavoratore dipendente nelle costruzioni -1.862 €
Lavoratore dipendente nei servizi -1.812 €
Media per lavoratore dipendente -1.872 €

Tabella 2 – Perdita potenziale di potere d’acquisto per figura a tempo pieno con inflazione finale pari a 9,2%
Lavoratore dipendente nell’agricoltura, silvicoltura e pesca -1.392 €
Lavoratore dipendente nell’industria in senso stretto -2.306 €
Lavoratore dipendente nelle costruzioni -2.029 €
UDS: unità di lavoro dipendenti nei servizi -1.975 €
Media per lavoratore dipendente -2.040 €

ENERGIA

La perdita di potere d’acquisto è in primo luogo determinata dall’incremento senza precedenti del costo dell’energia. Tra 2022 e 2022, il costo medio annuale delle utenze di luce e gas per una famiglia residente in Toscana è passato da 1.340 euro a circa 2.900 euro previsti a fine 2022. Si tratta di un incremento dei costi energetici per le famiglie pari al 116%, con un aumento in termini assoluti pari a 1.560 euro.
Tabella 3 – Costo medio annuale per famiglia bolletta Luce + Gas – regione Toscana
Anno 2020 1.340 €
Anno 2022 2.900 €
Variazione % 2020/2022 116%
Incremento costo in euro 2020/2022 1.560 €

GENERI ALIMENTARI

A rendere ancora più difficile il quadro delle famiglie a basso reddito in Regione c’è poi l’incremento, superiore all’inflazione totale, del costo dei generi alimentari, stimata a settembre intorno al 10,5%. Per una famiglia composta da due adulti e due bambini, con una spesa mensile per generi alimentari pari a 500 euro nel 2021, lo stesso paniere di beni costa 52,5 euro in più a settembre 2022.
Tabella 4 – Perdita potenziale di potere d’acquisto mensile per figura a tempo pieno con inflazione finale pari a 8,5%
Spesa 2021 famiglia da 4 persone 500,00 €
Spesa settembre 2022 famiglia da 4 persone 552,50 €

MUTUO PRIMA CASA

Infine, un altro elemento di preoccupazione riguarda il settore del credito. La fine della politica monetaria espansiva da parte della BCE, ed il conseguente doppio aumento dei tassi di riferimento a luglio e settembre 2022, rendono molto più difficile e costoso per le famiglie l’accesso al credito prima casa. A fine settembre il tasso medio praticato dalle maggiori 15 banche presenti sul territorio regionale per un mutuo prima casa a 30 anni, con importo richiesto pari ad euro 200 mila e LTV pari all’80%, risulta essere del 3,60%, contro l’1,51% medio del primo trimestre 2022. In termini monetari, si tratta di un aumento pari a 218 euro della rata media mensile.
Tabella 5 – Mutuo 30 anni tasso fisso euro 200 mila, LTV 80%
Primo trimestre 2022 Fine Settembre 2022
Tasso medio: 1,51% Tasso medio: 3,6%
Rata mensile: 691,2 euro Rata mensile: 909,29 euro

Condividi questo articolo