
04 Feb La FIOM critica l’ipotesi Costantino per l’acquisizione della Perini Navi. ” Nei suoi cantieri ci sono condizioni di lavoro arretrate. “
VIAREGGIO – Giovedì 04 Febbraio 2021
La Fiom su Costantino:
«Nel cantiere di Carrara
condizioni arretrate»
Viareggio. Intervento congiunto di Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana e Umberto Faita, segretario generale Fiom Massa Carrara, all’indomani della notizia dell’interessamento di Giovanni Costantino, presidente di “The Italian Sea Group”, nei confronti di Perini Navi, azienda della grande nautca a vela fallita. «Dietro a questo importante player del “lusso” nel panorama della nautica», scrivono i due sindacalisti, «si nascondono condizioni di lavoro arretrate. All’interno del cantiere nautico di Carrara, i lavoratori vivono come in una cappa oppressiva, fatta di ricatti, pressioni indebite e controlli serrati. Si notano costanti ed eccessive lettere di contestazione e provvedimenti disciplinari ai lavoratori, che sono propedeutici ai licenziamenti. Alcuni lavoratori, qualche anno fa, si sono dovuti incatenare fuori dallo stabilimento a seguito del licenziamento e dopo una lunga lotta furono reintegrati. Altri lavoratori, tutti iscritti al sindacato, furono confinati in un reparto senza nessun tipo di mansione al fine di costringerli ad accettare il licenziamento. L’azienda ha anche disdettato il contratto integrativo di secondo livello. Non hanno ancora provveduto al pagamento contrattualmente previsto dei “flexible benefits” di 200 euro dovuti ai lavoratori».Ma non è finita qui, secono la nota diffusa da Braccini e Faita, nella quale si legge: «Si demansionano sistematicamente i lavoratori sgraditi degradando così la loro professionalità. Anche la gestione della fase pandemica è stata gestita in modo a dir poco discutibile e senza il coinvolgimento dei rappresentati sindacali dei lavoratori. Crediamo che un’azienda debba essere fondata sul rispetto della dignità dei lavoratori, delle condizioni di lavoro, sul rispetto delle normative di sicurezza e nel garantire il rispetto e lo sviluppo dei loro diritti e della loro personalità. Andrebbe promossa l’elevazione professionale dei lavoratori e non la continua denigrazione».I cantieri navali, ricordano i due sindacalisti, «risiedono sul demanio marittimo e le concessioni vanno rilasciate solo a chi garantisce il rispetto delle persone che lavorano e nell’interesse della collettività, non del profitto privato. Le Istituzioni sono chiamate a fare delle scelte importanti, fino a poter valutare la revoca delle concessioni. Come Fiom apriremo una vertenza e una serie di iniziative contro le condizioni di arretratezza che migliaia di lavoratori stanno subendo nel settore della nautica». –© RIPRODUZIONE RISERVATA