MANIFESTO PER LA RIPRESA -Per una Lucca veramente sostenibile-

MANIFESTO PER LA RIPRESA -Per una Lucca veramente sostenibile-

Alla cortese attenzione del Sindaco e dell’Amministrazione

Cara Lucca e cari Lucchesi,

La crisi sanitaria non si è ancora conclusa. Anche se in questi giorni cominciamo a ripartire,
sappiamo che “tutto non sarà più come prima”, il mantra più inflazionato di queste buie
settimane. Peggio, non sappiamo se ci sarà ancora un lavoro ad attenderci, se le aziende
sapranno rialzarsi, schiacciate dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra.
L’unica cosa certa è che avremmo potuto evitare questo disastro e che possiamo fare molto
per evitare i prossimi.
Sappiamo che questa crisi è connessa all’emergenza ecologica. La continua distruzione
degli spazi naturali costringe infatti molti animali selvatici, portatori di malattie pericolose
per l’uomo, a trovarsi a convivere a stretto contatto con noi. Sappiamo con certezza che
questa sarà solo la prima di tante altre crisi — sanitarie, economiche o umanitarie —
dovute al cambiamento climatico e ai suoi frutti avvelenati. Estati sempre più torride e
inverni sempre più caldi, inondazioni e siccità distruggono già da anni i nostri raccolti,
causano danni incalcolabili e vittime sempre più numerose. L’inesorabile aumento delle
temperature ci porterà malattie infettive tipiche dei climi più caldi o ancora del tutto
sconosciute, rischiando di farci ripiombare in una nuova epidemia.
Non siamo destinati a questo. Abbiamo una via di uscita, ed è evidente: risiede nella parola
“sostenibilità”, con cui non si intendono solo questioni prettamente ambientali, ma anche
sociali.
La transizione che renderà Lucca una città veramente sostenibile dovrà essere capace di non
pesare su quelle che sono già le fasce più deboli della popolazione. La cosiddetta “giustizia
climatica” non dovrà riguardare soltanto la dimensione ambientale, ma muterà
profondamente la dimensione sociale, in un’ottica più egualitaria e più collettiva.
Abbiamo bisogno di una città che non ripeta i gravi errori del passato, primo fra tutti il
pensare esclusivamente al presente o all’immediato futuro. Abbiamo bisogno di politiche
che guardano più avanti, che salvaguardino i cittadini del presente e quelli del futuro.
È con questa visione che abbiamo scritto questo Manifesto per la Ripresa per costruire una
Lucca che sappia affrontare e prevenire le sfide dei prossimi anni.
1. IMPARIAMO A PENSARE A EMISSIONI ZERO
Ancora oggi siamo vittime della vecchia mentalità che contrappone benessere
ambientale a benessere economico. Per adesso l’unico modo per vivere “bene” è
produrre e consumare all’infinito.
La pandemia ha incrinato questa convinzione: in questi mesi abbiamo capito che la
salute individuale e collettiva deve essere la vera preoccupazione sociale.
Il modello economico attuale non è sostenibile, distrugge ecosistemi e compromette
la salute delle persone. Dobbiamo educare e educarci ad una nuova concezione di “economia” che sia prima di tutto “ecologia” che miri alle zero emissioni il più
velocemente possibile. Abbiamo bisogno ora più che mai di fondi volti alla
sostenibilità ambientale e all’educazione ad essa.
In questo senso è bene anche pensare fin da ora ad un’intelligente politica di
trasporti. La necessità del distanziamento sociale offre una facile scusa per tagliare
le risorse a un servizio di trasporti pubblici già trascurato. È invece un’opportunità
per espanderlo e incentivare l’uso di mezzi alternativi all’auto in vista della ripresa
post-covid.
Incentivare il trasporto pubblico significa iniziare a respirare un’aria più pulita,
diritto inalienabile che non è stato rispettato fino ad ora. Proviamo ad immaginare
una Lucca libera da tutte quelle macchine che ingombrano le nostre strade. Proviamo
ad immaginare una Lucca dove le piste ciclabili permettono di andare dappertutto in
bicicletta e dove, per i tragitti più lunghi, si possa fare affidamento su un trasporto
pubblico efficiente, una Lucca dove all’inquinamento acustico delle auto si
sostituisce il suono della natura. Gli ultimi mesi ci hanno regalato, in mezzo alla
paura e i sacrifici, un assaggio di questa Lucca diversa, meno inquinata e rumorosa.
Non accontentiamoci di tornare alla normalità. Lucca ha già in studio un piano
di decarbonizzazione. Dobbiamo potenziarlo e velocizzare il più possibile la sua
implementazione.
2. RIPARTIAMO DAL LOCALE
In questi giorni di solitudine e paura, i mercati si sono trasformati nell’unica fonte di
socialità, seppur mantenendo tutte le precauzioni necessarie.
In un periodo di crisi, abbiamo capito che cosa vuol dire aver paura dell’isolamento
in un mondo globalizzato.
Dal momento in cui dobbiamo ripartire, facciamolo coscienziosamente. Scegliamo
di aiutare i produttori e le piccole aziende ed imprese del territorio che in questo
periodo hanno sofferto, come tutti, questa emergenza ma al tempo stesso ci hanno
assicurato una fonte di sostentamento locale, raggiungibile, salutare e con un impatto
sull’ambiente nettamente inferiore.
Non lasciamoli soli e non lasciamoci soli.
Questa crisi ci ha dimostrato in maniera lampante che un occhio di riguardo per
l’ambiente è, al tempo stesso, un occhio di riguardo per la nostra salute.
3. NON LASCIAMO INDIETRO NESSUNO
La quarantena forzata ha messo in luce molte problematiche al livello sociale che
esistevano anche prima, ma di cui troppo spesso non ci si accorgeva nemmeno.
Prima di tutto, ci siamo resi conto che è impossibile stare a casa se non si ha una
casa. L’essere senzatetto non vuol dire solo malessere psico-fisico, ma significa
essere anche invisibile per molti aspetti civici e giuridici ed avere difficoltà ad
usufruire di molti servizi pubblici essenziali.
Il lavoro a nero è un altro “handicap”: chi non aveva un contratto regolare si è visto
irrimediabilmente disoccupato e per chi non ha un reddito stabile è difficile accedere
ad aiuti pubblici. Ci sono poi le donne vittime di violenze domestiche, gli anziani che vivono da
soli, i membri della comunità LGBT+ non accettati dalle famiglie d’origine, le
persone con disabilità psico-fisica di cui le famiglie faticano a prendersi cura
autonomamente, e i migranti che vivono in condizioni abitative in cui era
impossibile rispettare le norme di sicurezza per tutelarsi dal contagio.
In questa realtà abbiamo visto tutti l’importanza e l’essenzialità del volontariato,
che su più fronti non ha mai smesso di aiutare queste categorie. In una società
sostenibile però, il supporto non deve essere semplicemente volontario e occasionale,
ma deve essere preoccupazione stabile dell’amministrazione.
Da non dimenticare, poi, quegli studenti che hanno a fatica cercato di continuare la
propria educazione, non potendo permettersi strumenti tecnologici adeguati e una
buona connessione a internet. Il diritto allo studio esiste già, ora servono le stesse
possibilità per tutti gli studenti, bambini e adolescenti, di esercitarlo al meglio.
Leggi e provvedimenti per arginare queste problematiche esistono già, ma la
burocrazia rende qualsiasi tipo di aiuto pubblico inflessibile, lentissimo e spesso
inaccessibile. Vogliamo delle istituzioni efficienti e di cui ci si possa fidare, che
non mortifichino la povertà, ma che inducano chi ha bisogno a chiedere aiuto e a
non preferire alternative illegali.
In questo senso le proposte contenute nel Manifesto #GiustaItalia promosso da
Libera rappresentano senza dubbio la strada da seguire per l’Amministrazione.
Vogliamo vedere questi tre principi al centro delle misure per la ripresa.
Non perdiamo questa opportunità di riaccendere la nostra città con politiche
socialmente ed ecologicamente giuste.

Lucca, 02/06/2020

I Firmatari,

Earth Strike Lucca
Fridays for Future Lucca
Lillero – Il vero Mercato del Baratto
Caritas Diocesana Lucca
Mercato Mercoledì Bio
Coop Solidando Equinozio
CGIL Lucca
Casa Alfa
LuccAut
Amani Nyayo
Amnesty International, gruppo di Lucca
Aeliante
Centro Zerka T. Moreno di Lucca

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